La recrudescenza di furti di arance, di ortaggi, di mezzi è una piaga sociale che, sulla base del rapporto sulla criminalità in agricoltura, a livello nazionale determina un bottino di circa 300 milioni di euro all’anno che finisce sul mercato nero ed alimenta i canali dell’abusivismo e dell’illegalità. E’ il commento di Coldiretti Sicilia che esprime cordoglio e preoccupazione per la sparatori avvenuta nelle campagne del catanese dove sono morte due persone e una è gravemente ferita. Gli agricoltori – sottolinea la Coldiretti Sicilia – sono vittime di ogni genere di furti, dai prodotti agricoli alle attrezzature fino agli animali con una escalation di fenomeni criminali che colpisce e indebolisce il settore ma mette a rischio anche la salute dei cittadini con l’immissione in modo abusivo
Basta percorrere le strade della periferia o delle città per vedere una vera e propria galleria degli orrori con tonnellate di prodotti svendute su bancarelle fatiscenti o spesso ammassate in cofani luridi a pochi centesimi che di fatto ammazzano il comparto. Noi investiamo nella qualità e poi questa qualità viene svenduta a causa di un sistema illegale che alimenta un fenomeno ogni anno più inquietante che deruba gli imprenditori onesti – commenta ancora Coldiretti Sicilia -.
Si tratta di lavorare – conclude l’organizzazione agricola – per il superamento della situazione di solitudine invertendo la tendenza allo smantellamento dei presidi e delle forze di sicurezza presenti sul territorio, ma anche incentivando l’utilizzo delle nuove tecnologie per favorire il controllo capillare del territorio e garantire la sicurezza dei cittadini che vivono nelle aree rurali. Va contrastato con maggiore forza e determinazione il sistema della vendita abusiva, vanno potenziate le forze dell’ordine.