11 Giugno 2012
FRODI:

 “Con circa 52 mila tonnellate la Sicilia si piazza al terzo posto nella produzione di olio d’oliva dopo la Puglia e la Calabria. Un comparto, quello olivicolo, che rappresenta il fiore all’occhiello dell’agricoltura siciliana ma anche non trova una remunerazione adeguata. In media è del 30 per cento il crollo del prezzo alla produzione. Importazioni e  frodi provocano un ribasso che sta acuendo la crisi dei imprenditori olivicoli”.
Lo affermano il presidente e il direttore della Coldiretti regionale, Alessandro Chiarelli e Giuseppe Campione, in riferimento all’ennesima operazione del Nas che ha scoperto in Toscana, Emilia Romagna e Lazio circa 500.000 litri di olio extra vergine di oliva contraffatto da parte di un’organizzazione che reperiva anche in ambito internazionale (Spagna e Maghreb). “Anche la Sicilia paga l’altissimo prezzo delle frodi perché un olio contraffatto che costa al consumo meno di un euro è un colpo inferto ai produttori dell’Isola che proprio sulla qualità e sulla sicurezza hanno investito. Negli ultimi anni – aggiungono i vertici della Coldiretti – al produttore agricolo  sono andati solo pochi centesimi in più mentre, a livello nazionale  è aumentato in modo spropositata la percentuale delle importazioni. Negli ultimi vent’anni più 163 % .
“Un olio che costa pochi centesimi non può essere un olio d’oliva buono – proseguono Alessandro Chiarelli e Giuseppe Campione – bisogna sempre stare attenti a cosa si compra. Ma è la poca trasparenza il vero problema: quattro bottiglie di olio extravergine su cinque in vendita in Italia contengono miscele di diversa origine, per le quali è praticamente illeggibile la provenienza delle olive impiegate, secondo una indagine della Coldiretti. E questo nonostante sia obbligatorio indicarla per legge in etichetta dal primo luglio 2009, in base al Regolamento comunitario n.182 del 6 marzo 2009.
“Diventa quindi determinante approvare la proposta di legge “salva-olio Made in Italy e per questo  abbiamo sensibilizzato tutti i deputati eletti in Sicilia -  concludono Alessandro Chiarelli e Giuseppe Campione.